“What’s Tomorrow – Gender Equality” è il titolo di un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo AICS gerusalemme e realizzato da Shashat a Jenin (Nord Cisgiordania), che ha visto il coinvolgimento di 20 adolescenti in età compresa tra i 14 e i 17 anni e di 70 adulti, tra insegnanti e consulenti scolastici. Come indica il titolo, l’obiettivo del progetto è quello di riflettere e immaginare un futuro prossimo dove uomini e donne possano godere di uguali diritti e pari opportunità, senza discriminazioni basate sul genere.
Così, nel corso di solo due mesi (giugno-agosto 2021), è stato emozionante e allo stesso tempo piacevolmente sorprendente, vedere come questo gruppo di adolescenti ha superato un’iniziale difficoltà a comunicare (dovuta ad un’educazione che non incoraggia i contatti tra maschi e femmine) e riuscire a realizzare insieme e con l’uso degli smartphone, un video musicale e sette cortometraggi su norme sociali, educazione differenziata e stereotipi di genere. Inoltre, affinché il personale scolastico che lavora a stretto contatto con gli adolescenti, si senta preparato ad affrontare certi argomenti, sono stati organizzati laboratori e gruppi di discussione per settanta insegnanti e consulenti scolastici.
E sempre nell’ottica di creare un ambiente disteso e aperto alle tematiche di genere, sono stati organizzati incontri anche con i genitori affinché i minori possano trovare, anche tra le mura domestiche, un ambiente ricettivo e aperto al dialogo. “Ho capito che devo ascoltare di più mia figlia, essere più aperta con lei e cercare di capire maggiormente le sue esigenze” ha affermato la madre di una ragazza durante la cerimonia finale tenutasi a Jenin il 28 agosto. “All’inizio non si parlavano e non si guardavano neanche in faccia, ma piano piano hanno cominciato a comunicare tra loro, hanno creato un gruppo WhatsApp e alla fine hanno svolto tutte le attività divertendosi e scherzando insieme”, queste le parole di una delle organizzatrici del progetto che nel corso di solo otto settimane è stata testimone di un cambio difficilmente immaginabile all’inizio.
La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati di frequenza, mazzi di fiori e premi, ed è stato un piacere vedere camminare per le strade di Jenin i ragazzi portando con orgoglio il loro mazzo di fiori, prova di un ulteriore risultato raggiunto che smonta lo stereotipo che i fiori sono solo per le donne. Si è conclusa così questa esperienza che conferma la necessità di continuare a lavorare le tematiche di genere, coinvolgendo particolarmente le nuove generazioni che sono il futuro della società, e creare spazi di riflessione per un domani più giusto e libero da stereotipi.