aiuto umanitario

Ogni anno AICS destina fondi per l’aiuto umanitario, attraverso il sistema delle “call for proposal” rivolte a Organizzazioni della Società Civile per progetti dedicati a comunità particolarmente vulnerabili di Gerusalemme Est, Area C della West Bank e Striscia di Gaza, inclusi i gruppi sociali a rischio di trasferimento forzato.

In particolare, i Programmi di Aiuto Umanitario di AICS si concentrano sulla protezione di rifugiati e IDP (Internal Displaced Persons) attraverso un approccio integrato che combina la fornitura di servizi essenziali con il rafforzamento di comunità e diverse misure di mitigazione dei rischi.

Con un contributo generale di 1.3 milioni di EURO dal 2014, AICS partecipa anche al Fondo Umanitario per la Palestina gestito da UN|OCHA, allo scopo di rispondere a emergenze impreviste cosi come finanziare progetto di alto aiuto umanitario. In particolare, dal 2014 l’Italia ha contribuito a finanziare anche UNMAS (United Nations Mine Action Service) come parte di un’azione multi-donatore a Gaza. Questo intervento ha consentito una costante implementazione di un complessivo processo di mitigazione di rischi ERW (Explosive Remnants of War).

L’Italia supporta poi le attività umanitarie del West Bank Protection Consortium, istituito nel 2015 per prevenire il trasferimento forzato di palestinesi in Cisgiordania, Gerusalemme Est inclusa. Insieme ad Unione Europea (DG-ECHO) e otto Stati Membri (Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Spagna, Svezia e Regno Unito) l’Italia ha raccolta risorse in favore di questo fondo allo scopo di migliorare l’assistenza umanitaria per comunità e individui a rischio. Il Consorzio è composto dai membri di 5 ONG internazionali che formulano un approccio integrato per le risposte umanitarie, basato sui principi fondamentali della Legge Umanitaria Internazionale (IHL).

Riparazione  di una tubatura di 1 km all'interno del Campo Profughi di Al-Fawwar

 

Sessione di supporto psico-sociale in un Family Center del campo profughi di Al Nusairat nella Striscia di Gaza. Credits: Wissam Nassar/GVC.