Betlemme, 23 Marzo 2018 – Arrivata alla sua ottava edizione, la Conferenza Nazionale della Procura Palestinese rappresenta ormai un’occasione di confronto e sessioni tematiche utile a testare lo stato di salute della giustizia palestinese e mettere insieme i vari attori operanti sul campo.
La tre giorni di Betlemme ha visto un importante coinvolgimento italiano. Attraverso il Programma “KARAMA – Verso un Sistema Rispettoso dei Diritti Umani e della Dignità della Persona”, finanziato da AICS Gerusalemme in partnership con la Procura Palestinese, si è supportata l’organizzazione della Conferenza e sono stati presentati risultati ed attività della componente minorile del Programma, all’interno della Final Juvenile Conference prevista per sabato 24.
Questa collaborazione tra AICS Gerusalemme e Procura Palestinese ha lo scopo di rafforzare il contesto legislativo in difesa dei giovani e migliorare l’efficienza operativa del personale della Procura. Training e meeting finanziati da AICS ed organizzati dalla Procura hanno permesso, nei mesi di durata del Programma (tuttora in corso), di raggiungere oltre 250 specialisti provenienti da diversi attori della Giustizia Minorile, con l’obbiettivo di colmare il gap esistente tra l’applicazione della Legge n.4/2016 in difesa del bambino e la garanzia effettiva dei diritti dell’infanzia. Sempre nel quadro del programma KARAMA, AICS ha affiancato la Procura nell’elaborazione di uno studio per un nuovo quadro normativo di riferimento e un libricino rivolto a famiglie di minori coinvolti in processi minorili.
Il Rappresentante AICS Cristina Natoli ha preso la parola durante la sessione di saluti introduttiva, che ha visto succedersi tra gli altri il Ministro della Giustizia Palestinese Ali Abu Diak, il Console Generale d’Italia Fabio Sokolowicz e il Primo Ministro Palestinese Rami Alhamdallah. Natoli ha sottolineato l’importanza che i diritti umani rivestono in tutti gli interventi di cooperazione realizzati da AICS Gerusalemme e quanto si stia facendo per supportare la Procura sul delicato terreno del processo minorile, anche attraverso la condivisione di best practices del sistema italiano e la partecipazione di esperti venuti appositamente dall’Italia per partecipare alla Conferenza.
Nel suo intervento il procuratore generale Ahmad Barrak ha confermato il significativo impatto del progetto Karama sul miglioramento del sistema di giustizia palestinese a tutela del minore e le competenze dei 35 Pubblici Ministeri specializzati del Dipartimento Minorile della procura.
Tre giudici italiani hanno infatti contribuito alle sessioni della tre giorni, intervenendo su temi diversi secondo le loro specifiche competenze. Si tratta di Laura Laera, che ha discusso gli strumenti fondamentali per il re-inserimento dei giovani detenuti in Italia, come l’istituto Giuridico della Messa alla Prova; Concetta Potito, impegnata nel settore della custodia parentale e del processo di mediazione tra le parti in causa; Ignazio Patrone, che durante la prima giornata di lavori è intervenuto sul ruolo delle Procure nel processo di giustizia.
Nel suo intervento il procuratore generale Ahmad Barrak ha confermato il significativo impatto del progetto Karama sul miglioramento del sistema di giustizia palestinese a tutela del minore e le competenze dei 35 Pubblici Ministeri specializzati del Dipartimento Minorile della procura.