Il comune di Prato migliora il trattamento delle acque reflue in Palestina

Ramallah, 23 Settembre 2018 - Il sindaco di Prato e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Palestina hanno ufficialmente dato il via oggi al progetto WW Pal – Waste Water Palestine, finanziato da AICS Gerusalemme e realizzato dal Comune di Prato insieme ad un folto gruppo di partners italiani e locali.

Il progetto ha lo scopo di migliorare la gestione e il trattamento delle acque reflue in tutto il territorio palestinese, inclusa la Striscia di Gaza, con il fine ultimo di rendere disponibile l’acqua piovana trattata per l’irrigazione in agricoltura.

Le principali attività prevedono un’analisi della situazione palestinese nel campo delle acque reflue, una completa assistenza alle autorità locali competenti nella definizione di un piano generale per il trattamento delle acque reflue, un test preliminare del piano in specifiche aree pilota e la formazione di personale tecnico dipendente negli uffici municipali.

Il Comune di Prato è capofila del progetto, insieme ad altri partner italiani: ANCI, AIT (Autorità Idrica Toscana), CISPEL (Confservizi Toscana), Università di Prato, GIDA (Società di Depurazione Acque) e la OSC toscana Water Right Foundation. Da parte palestinese, si segnalano due partner: UPWSP (Unione dei fornitori di servizi idrici palestinesi) e PWEG (Gruppo di Ingegneri per acqua e acque reflue palestinesi).

Visita del Ministero della Giustizia italiano in Palestina

Gerusalemme, 25 Giugno 2018 – Proseguono le attività di Karama: verso un sistema rispettoso dei diritti umani e della dignità delle persone, progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo Sviluppo a Gerusalemme.

Nel corso di questa settimana due Dirigenti del Ministero della Giustizia Italiano – Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, Donatella Caponetti e Vincenzo Starita, svolgeranno una missione per dare seguito alle attività intraprese durante la visita della delegazione dei PM della Procura Generale palestinese presso il Ministero della Giustizia italiano a marzo 2018. Lo scopo di questa missione è di incontrare i partner del progetto e avviare un confronto per l’eventuale introduzione nel sistema di giustizia minorile palestinese della messa alla prova, mutuando ruoli, funzioni e regolamenti del modello italiano.

L’istituto della messa alla prova minorile è stato introdotto dal D.P.R. n. 448/1988 quale alternativa efficace al carcere, con l’obbiettivo di rieducare il minore. Si tratta di una sospensione della pronuncia della condanna a pena detentiva in favore di un periodo di prova. La messa alla prova costituisce uno strumento di attuazione di alcuni obiettivi tipici del sistema di giustizia minorile, quali la rapida uscita dal circuito penale, la tempestività dell’intervento istituzionale, la diversione, la mediazione tra minore e vittima, l’esigenza di fornire al minore risposte individualizzanti.

Oltre agli incontri istituzionali con i partner principali del settore, fra cui il Procuratore Generale e il Viceministro delle Sviluppo Sociale, nell’agenda spicca la tavola rotonda prevista Mercoledì 27 a Nablus e alla quale parteciperanno i principali attori del sistema giudiziario minorile palestinese, con l’obbiettivo di illustrare l’esperienza italiana dettagliatamente e ad un ampio spettro di interlocutori.